Giuseppe Greco, classe '79, napoletano, il suo approccio alla fotografia inizia a 6 anni. Successivamente matura questa passione grazie anche agli studi in Architettura.
Attualmente collabora con diverse agenzie italiane ed estere; GETTY IMAGES, SIMEPHOTO e CUBO IMAGES.
Sono stati pubblicati suoi scatti in diverse riviste italiane specializzate nel settore dei viaggi e fotografia di interni come: Bell'Italia, Tu Style, Io Donna, Donna Moderna, Yacht & Sail, Atmosfere d'Italia.
É senza dubbio uno dei nostri fotografi italiani preferiti e non ci siamo fatti scappare l’opportunità di fargli qualche domanda sul suo lavoro e sui prossimi progetti che lo vedranno protagonista. Ecco cosa ci ha raccontato.
- Che cos'è per te la fotografia.
Per me la fotografia e' raccontare attraverso immagini storie,emozioni,passioni.La fotografia credo che semplicemente sia un racconto della realta' che ci circonda,e chi sa fotografare,sa dire,parlare attraverso un 'immagine.
- Qual è stato il primo corpo macchina utilizzato e l'attuale.
Il primo corpo macchina usato e' stata una 400d Canon, attualmente lavoro con una Canon Eos 5d ed una 5d Mark II.
- Quali ritieni siano i principali elementi della
tua ricerca, del tuo stile.
I principali elementi dei miei lavori sono il paesaggio in chiave onirica e
minimalistica e le geometrie che ricerco assiduamente nei miei lavori.
Credo che con le immagini si deve cercare di raccontare e rappresentare
tutto ciò che ci circonda con uno stile che sia riconoscibile e attragga
l'attenzione di chi guarda. Accetto sempre con autocritica un giudizio negativo in quanto ritengo che dai
pareri negativi si debba partire per migliorarsi sempre.
-Negli
allestimenti delle tue mostre ti rivolgi spesso anche ad altri professionisti :
un bravo fotografo, dunque, è anche capace di lavorare in équipe?
Per quanto
concerne una mostra o un allestimento cerco di curare per quanto possibile
tutti gli aspetti,ma a volte mi e' capitato di rivolgermi anche ad altre
professionalità per degli aspetti specifici; in ogni caso credo che in questo caso possa essere appropriato
un lavoro di equipe.
- Cosa
pensi del momento attuale della fotografia? Da una parte, sembra conquistare
sempre più spazi di visibilità, le mostre, attirano migliaia di visitatori.
Dall'altra, si fa la solita fatica nel lavoro quotidiano: le immagini guidano
spesso le scelte delle riviste, ma i budget, dicono, sono quelli che sono. Tu
cosa pensi.
Il momento che stiamo vivendo per quanto concerne la fotografia e' molto complicato,e questo naturalmente non sono io a dirlo,tutti ormai possono accedere facilmente alla fotografia,e questo in realta' credo sia positivo,ma troppo spesso ormai si vedono troppi fotografi e poche fotografie.
Bisognerebbe che ci sia maggiore autocritica e piu' richiesta di professionalità anche da parte dei fruitori.
- Poi c'è la committenza privata o pubblica. Qual è la tua esperienza.
Riallacciandomi al discorso di prima dico che la committenza potrebbe far cambiare la storia,ma purtroppo non e' così.
Spesso e volentieri si cerca di speculare su giovani inesperti e poco professionali svilendo purtroppo la professione.
- A
quale gruppo o generazione di fotografi, se ce n'è uno/a, pensi di appartenere.
Riconosci qualche maestro, qualche modello di riferimento?
Non credo di
poter dare una definizione di gruppo o generazione di fotografia cui
appartengo,ma come riferimenti da citare credo ci siano Steve McCurry che
ritengo il migliore fotografo in senso assoluto,George Steinmetz per le sue
immagini aeree.
- Quanto è importante per te la tecnica.
La tecnica, non credo sia indispensabile per poter raccontare e quindi fotografare, anche se tutto e' cambiato col digitale, come nella realta', tutto va in modo piu' veloce e tutto si racconta probabilmente in modo diverso.
Credo che un buon mix di sensibilita' e tecnica sia l'optimum.
- Quanto è importante per te la tecnica.
La tecnica, non credo sia indispensabile per poter raccontare e quindi fotografare, anche se tutto e' cambiato col digitale, come nella realta', tutto va in modo piu' veloce e tutto si racconta probabilmente in modo diverso.
Credo che un buon mix di sensibilita' e tecnica sia l'optimum.
- Prediligi
il bianco e nero, ma usi anche il colore...o viceversa?
Nei miei lavori prediligo decisamente “il colore”, ma non disdegno di usare
il bianco e nero qualche volta, dipende dal lavoro.
- Tra
i tuoi lavori, quale ti piace citare in particolare.
In particolare tra i lavori che preferisco di sicuro ci sono come gia' ho accennato in precedenza, quelli di paesaggio e nello specifico una serie di lavori sul mare d'inverno.
In particolare tra i lavori che preferisco di sicuro ci sono come gia' ho accennato in precedenza, quelli di paesaggio e nello specifico una serie di lavori sul mare d'inverno.
- Utilizzi
solo le potenzialità del digitale o usi anche la pellicola?
Prediligo per il mio lavoro il digitale e uso anche polaroid. No, pellicola non ho ancora avuto approcci. ho da subito approcciato con una digitale...
Prediligo per il mio lavoro il digitale e uso anche polaroid. No, pellicola non ho ancora avuto approcci. ho da subito approcciato con una digitale...
- A cosa stai lavorando adesso.
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